
Questa sfida, la Cycle South, ha anche un altro scopo: dimostrare che con la bicicletta si può fare di tutto. Più si usa la bici, pensa Larsen, meno si usano le automobili. E arrivare al Polo sud a cavallo di una bici può essere la migliore pubblicità per la due ruote che marcia solo con carburante umano.
Certo, in quelle condizioni di carburante ce ne vuole molto: Larsen mangia almeno 6 mila calorie al giorno, e la sua giornata segue un andamento costante: comincia alle nove del mattino, pedala per un’ora, poi si ferma per mangiare una barretta energetica. Dopo 4 ore e mezzo di questo ritmo, si ferma per un’intera ora per scaldare e mangiare con calma una minestra. La sua giornata si chiude alle sei e mezzo, quando monta la piccola tenda e usa il telefono satellitare per aggiornare il suo sito la sua pagina Facebook e il suo account Twitter.
Il tempo gli è stato amico finora. Ma qualche volta il vento e la neve creano condizioni di whiteout (abbagliamento e incapacità di distinguere il percorso), e allora Larsen si affida solo alla bussola, che tiene davanti agli occhi costantemente. Lotta anche contro crepe e fratture del terreno, e contro i sastrugi, le ondulazioni del manto di neve e ghiaccio causate dal vento: ma il percorso che sta seguendo lo conosce già per averlo seguito con gli sci altre due volte.
Larsen ha tempo fino al 27 gennaio: entro quella data deve tornare alla base, per salire sull’ultimo Ilyushin che lascia l’Antartide per le coste del Cile: «Finisce la stagione e io voglio tornare a casa» spiega Larsen. Anche perché, aggiunge, «ad aspettarmi, c’è il nostro bambino, Merrit, di appena due mesi, che ha bisogno del mio amore e di tutte le mie attenzioni».